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Salvare la Goccia in Bovisa: il comitato installa sculture tra gli alberi

L'iniziativa

Da area di gasometri a museo green all’aria aperta, il bosco la Goccia, in zona Bovisa, si trasforma. Dopo le prime venti installazioni posate nel maggio 2019, domenica scorsa, artisti e membri del comitato La Goccia, impegnati per la difesa dell’area verde, si sono ritrovati ed hanno arricchito il luogo di altre quindici opere che sono andate a popolare l’area boschiva di quaranta ettari, con oltre 2.500 alberi, che il comitato difende perché il bosco “rischia di essere raso al suolo”, sottolineano dal comitato riguardo ai progetti previsti sull'area sostanzialmente abbandonata dal 1994.

ll comitato ha quindi attuato un'opera di "occupazione culturale", inserendo sculture nell'area boschiva - spiegano gli attivisti - "in difesa di un'area incredibile, dove la natura si è fatta strada sull'asfalto e sul cemento".

Tra le opere installate, il "Libro Operaio" di Paolo Cabrini, che ha ripercorso la storia della zona incidendo su otto tavole numerose figure, tra queste: una chiave inglese, il simbolo della Aem, alcuni tubi, una fabbrica e una persona che alza il pugno. «Nella magia di un habitat cittadino ricco di più di duemila alberi e che ospita le volpi ho voluto ricordare quella che è la storia di questa area», racconta Cabrini.

«Il bosco - prosegue - non è facilmente fruibile al pubblico, bisognerebbe riqualificare la zona proteggendo le mura delle industrie, che hanno un loro valore storico, e il verde. Ancora oggi se si visita uno degli impianti si possono trovare negli armadietti degli spogliatoi foto di famiglie, manifesti del Partito Comunista, giornali e sciarpe di Milan e Inter. I piani esistenti devono andare verso questa direzione».

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