Tutto pronto per la MM5, la tanto agognata nuova metropolitana che, a regime, collegherà viale Fulvio Testi con San Siro e che, tra poco, sarà inaugurata (poche fermate) per la visita del Papa. I cittadini di Niguarda e dintorni, però, sono preoccupati.

Dalle loro parti, infatti, scorre il Seveso. E Seveso vuol dire rischio esondazioni a ogni temporale. Prevedono (e temono) emergenza quando piove, insomma, anche sottoterra, dove scorreranno i treni automatici della linea lilla. Alcuni di loro promettono che non prenderanno mai il nuovo metrò. "La gente - sostiene Pierluigi Angioni, coordinatore del comitato 'Stop esonda Seveso' - non vuol fare la fine del topo".

C'è una buona notizia, in realtà. L'ha annunciata Pier Maran mercoledì. La giunta stanzierà 30 milioni di euro per interventi da realizzare non solo a Milano ma anche in altri comuni limitrofi, dove passa il Seveso, per mettere in sicurezza le aree del fiume. Ma a parte i soldi, si litiga su cosa fare e dove farlo. Non piace, per esempio, il progetto dei tecnici della Metropolitana Milanese che consiste in una vasca di laminazione da installare al Parco Nord.

Una vasca di laminazione serve a far defluire le acque di un corso d'acqua quando queste superano un certo livello di guardia. Installarne una al Parco Nord avrebbe lo scopo di evitare che troppa acqua arrivi, a valle, a Milano. Un esempio di successo nel nord Italia è a Parma, dove le acque del torrente omonimo vengono deviate a monte in caso di piena. Ma Carlo Monguzzi, ecologista del Pd e presidente della commissione mobilità e ambiente di Palazzo Marino, non è per niente d'accordo e sostiene di rispettare il lavoro dei tecnici ma che, come scelta politica, il comune al Parco Nord installa alberi e panchine, non vasche del genere. L'altra ipotesi in campo, cioè quella d'installarla nel territorio di Senago, non piace né ai senaghesi né al comune.