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Venerdì, 19 Aprile 2024
Niguarda Zara / Piazza Caserta

Esondazione Seveso, l'emergenza senza fine: e dopo 60 anni sempre daccapo

Ennesima notte a misurare i centimetri, in attesa che un intero quartiere sia allagato. Ma nessuno è d'accordo sulle soluzioni. Il progetto delle vasche è partito con grande lentezza, tra ricorsi e proteste. E siamo sempre daccapo

Altra notte di temporali quella appena passata, altra notte con la paura tra Niguarda e piazzale Caserta di vedere il proprio box, o la propria abitazione, o il proprio negozio, allagati completamente. Sui muretti delle strade e degli stabili ci sono i bordi della fanghiglia a indicare come la "mano" sotterranea del fiume sia sempre lì, pronta ad uscire. 

Un'emergenza lunga 60 anni, nonostante i tavoli tecnici, le riunioni, le soluzioni proposte, tra vasche di laminazione e canali scolmatori. Quando piove per mezz'ora, quella zona di Milano si allaga. L'ultimo esempio? Solo 48 ore fa. In tanti, sul gruppo Fb 'Comitato Stop esonda Seveso', hanno pubblicato immagini degli anni Cinquanta in comparazione con quelle recenti. Il risultato è che nulla è cambiato. Ci sono scatti di via Vegli allagata nel 1951 e sommersa dall'acqua in epoca moderna. C'è un grande sentimento comune: la rassegnazione. "E' così e lo sarà per sempre", sospira un commerciante. 

"Emergenza Seveso Lambro 13 maggio ore 3.07. Direi esondazione scongiurata. Infatti molta acqua è scesa da nord a seguito dei forti temporali, ma fortunatamente e contrariamente a ieri non è piovuto tra Milano e Paderno e così non è esondato. Grazie al lavoro dello scolmatore e alla capacità di assorbimento del tratto coperto tenuto ben pulito da Milano. Dobbiamo tenere alta la guardia e costruire le vasche per evitare episodi come ieri sera e dispiegamento di personale e mezzi ingenti come ieri e stasera", scrive Marco Granelli, assessore comunale all'Ambiente. Quindi emergenza scongiurata. Sì, stavolta. E poi? E quando esploderà la prossima bomba d'acqua notturna?

"In questo gruppo spesso ci sono persone che postano articoli contro la vasca al Parco Nord. Ma ieri, se ci fosse stata, avremmo evitato l'esondazione. Mentre i Comuni come Bresso hanno fatto ricorso al tribunale delle acque contro le vasche e contro il Comune di Milano e i cittadini si sono coalizzati, raccogliendo firme e sospendendo di fatto l'iter per quest'opera. Sappiatelo. La sentenza è prevista entro i primi dieci giorni di giugno", tuona Stefano Indovino (Pd), consigliere Municipio 9.

Già, perchè mai come in questo caso il detto 'Not in my backyard' funziona. Nonostante ci sia un progetto pronto e completo che permetta di raccogliere le acque prima di Milano (il Seveso, lungo 52 chilometri, si interra in via Ornato e sfocia in via Gioia), in modo da scongiurare almeno in parte le indondazioni, le pressioni contro la realizzazione delle vasche sono tantissime. I Comuni non le vogliono sul proprio territorio, adducendo disparati problemi: odori dei laghetti che raccolgono liquami, disagi, fanghiglia, nessuna garanzia che il fiume non tracimi. Il risultato è un'eterna impasse, battaglie tra ricorsi, tribunali, perizie che dicono tutto e il contrario di tutto. I lavori per le vasche sono partiti, ma continuamente rallentati e, nonostante ci siano i soldi, la luce è molto lontana. Si parla di fine 2018. La ragione, insomma, non è univoca ma ha mille sfumature. 

Questo in attesa che nuvole scure si addensino all'orizzonte e i residenti di Niguarda debbano, come accadde nel 2014, tirar fuori i natanti dai box. 

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