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Rissa con i coltelli in una nota discoteca di Milano: tentato omicidio per un 19enne | Video

Il locale, il Sio Cafe, era stato chiuso temporaneamente dal questore dopo l'episodio

Nonostante due ragazzi accoltellati al termine di una violenta rissa nell'affollata discoteca, nessuno ha chiamato il 112. E' questo l'aspetto più sconcertante - secondo la polizia - dell'episodio avvenuto il 19 maggio scorso all'interno prima, e all'esterno poi, del locale Sio Cafe di via Libero Temolo, in zona Bicocca a Milano. Un episodio per il quale - oltre ad una chiusura temporanea della discoteca - nei giorni scorsi è stato arrestato un ragazzo per tentato omicidio e lesioni personali. Si tratta di un giovane italiano di Sesto San Giovanni, M. Z., senza precedenti penali e nullafacente. E' ai domiciliari. 

VIDEO: "Ecco la violenta rissa al Sio Cafe"

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La ricostruzione

Per gli agenti della Squadra investigativa del Commissariato di Greco Turro, guidati da Giorgia Iafrate, la vicenda comincia esattamente venti ore dopo l'episodio, avvenuto intorno alle 2. Alle 22 di quel venerdì, infatti, una volante viene fermata lungo via Esculapio, da uno dei feriti. E' un ventiquattrenne italo-tunisino, gestore di una pizzeria d'asporto. Il ragazzo denuncia alla polizia che la sera prima era stato accoltellato ad un gluteo durante una lite nel locale e che era stato colpito anche un suo amico giardiniere, un italiano trentaquattrenne, ricoverato al Niguarda in condizioni gravi.

Le indagini partono a ritmo serrato. Per prima cosa vengono prese le immagini delle telecamere di video sorveglianza della zona - che riprendono la parte finale della rissa - e poi vengono ascoltati i feriti e i testimoni: buttafuori e clienti del locale. 

Basandosi sugli elementi raccolti dagli agenti, la lite sarebbe scoppiata per una ragazza contesa tra l'italo-tunisino che ha fatto la denuncia e l'arrestato. In pochi secondi si era passati dalle parole ai fatti. A supporto del diciannovenne erano intervenuti altri quattro uomini, tra questi anche un noto pregiudicato di quarant'anni. Il ragazzo - che sul collo ha un evidente tatuaggio giapponese, riconosciuto da molti testimoni - aveva tirato fuori un coltello a farfalla con la lama lunga undici centimetri  per colpire con un fendente il suo avversario e un amico di quest'ultimo intervenuto in sua difesa, il trentaquattrenne che ha rischiato di morire.

La baraonda dall’interno del locale, dove verrà ritrovato il coltello sotto una gratta, era proseguita poi all'esterno: le immagini video raccontano di calci e pugni tra varie persone. Alla fine si vedono i due accoltellati allontanarsi sulle proprie gambe, un po' barcollanti mentre i cinque aggressori erano fuggiti a bordo di una Fiat Punto. Auto della quale un testimone fornirà una parte parziale della targa.

Il ferito più grave si era ripreso solo dopo un intervento salva vita al Niguarda, dove gli amici erano arrivati con la propria auto. Secondo i medici la lama aveva perforato il suo intestino e rischiava di morire. 

Dopo la vicenda, il questore di Milano, Marcelo Cardona, aveva emesso un decreto di sospensione di venti giorni: notificato il 23 maggio. La misura era stata poi sospesa dal Tar dopo un ricorso dei titolari.

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